Amministrative 2017: Assenti sempre presenti

Non me ne vogliano gli "Ultras del Foggia" per avergli copiato lo slogan, ma era di quanto più vicino ho potuto trovare per meglio descrivere l'emorragia democratica dell'affluenza, forse l'unica vera perdente in queste amministrative dove si dice (come al solito) che abbiano vinto tutti!
Dati "youtrend" riportano una partecipazione al voto ferma al 60,1%, praticamente su 10 persone 4 hanno preferito stare comodamente sdraiati sul loro bel divano di casa a vedersi la moto gp o la Barbara D'Urso. In Sicilia il dato è del 58,1%, del resto in Sicilia è già iniziata la stagione estiva, il caldo, il mare la spiaggia etc... come dargli torto! nelle 4 province del Friuli-Venezia Giulia è ancora più basso assestandosi intorno al 54%.

Poi sappiamo benissimo come sono andate dei 25 comuni capoluogo solo 3 hanno già un vincitore a Cuneo vince il PD di Federico Borgna con il 59% (per essere eletti al primo turno basta il 51% di preferenze), a Frosinone vince il candidato centro destra Nicola Ottaviani con il 56% di voti, a Palermo (Sicilia unica regione che per passare basta il 40% di voti invece che il 51%, vai a capire il perché?) l'intramontabile Leoluca Orlando (detto anche Orlando furioso dopo la sparata in diretta tv a Mentana che lo aveva accusato di stare con il PD), negli altri 22 in 17 sarà ballottaggio tra centro destra e centro sinistra, mentre nei rimanenti 4 comuni a Belluno sarà sfida tra liste civiche, a Verona tra una lista civica ed il centrodestra, a Parma è in grande vantaggio Pizzarotti e la sua "effetto Parma" su Scarpa appoggiato dal PD, ed infine Trapani dove il centrista Girolamo Fazio (indagato per corruzione e traffico di influenze) sfiderà Pietro Savona PD. 

Chiaramente si tratta di una evidente sconfitta per il M5S che raccoglie un misero 10,3%, ma è anche una sconfitta camuffata sia per il centro sinistra che per il centro destra che pur raccogliendo uniti assieme circa il 70% di preferenze, perdono voti un pò ovunque rispetto alle amministrative degli anni precedenti.

Chi esce vittoriosa?

La lista degli "assenti sempre presenti" in altre parole di chi si astiene al voto. Ora è vero che lo sport più diffuso in Italia è "il lamentarsi sempre e ovunque per poi non cambiare nulla", e sentirsi dire che non si va più a votare perché "non mi sento più rappresentato dalla politica" e poi non si conosce la differenza tra socialismo, comunismo, sinistra liberale o terza via alla Blair...puzza un pò di scusa. 

Come diceva Russeau (non la piattaforma usata dai Grillini ma quello "vero") nel lontano 1762 "Appena il servizio pubblico cessa di essere la principale occupazione dei cittadini e appena preferiscono prestarlo con il loro denaro anziché con la loro persona, lo Stato è già vicino alla sua rovina", anche perché l'astensionismo giova a tutti quei partiti che scendendo a patti con le lobby, comunque il loro piccolo pacchetto di voti ce l'hanno sempre garantito! Questi poi una volta che vanno al potere non favoriscono di certo il "volpone" che non è andato a votare perché faceva figo!

Quindi che fare?

Bisogna portare nuovamente la gente a fare politica, ad interessarsi di politica, è questo dovrebbe essere l'obiettivo fondamentale per tutti i partiti che dicono di essere "democratici". 

Perfetto, come?

Il M5S ha fatto una gran cosa a realizzare una piattaforma che raccolga le idee dalla base e le proponga a livello nazionale, ma non basta!

primo: perché accanto alle idee occorre individuare una classe dirigente (degna di questo nome) che poi le idee le tramuti in realtà.

secondo: perché un blog non è in vista, chi cerca il blog del M5S è già schierato, già si interessa di politica e con ogni probabilità non andrà ad alimentare l'astensionismo sempre più dilagante.

terzo: perché non dimentichiamoci che il blog è gestito da qualcuno, che applicherà dei filtri e quindi non ci potrà mai essere trasparenza sopratutto nei temi più scottanti (la politica si fa guardandosi in faccia e prendendosi anche ad insulti a volte).

Quindi? 

Le soluzioni più efficaci sono sempre le più semplici e quelle più semplici spesso sono anche quelle storicamente più tradizionaliste. 

Avete presente cosa era l'Agorà Greca? Era una piazza dove oltre ad essere luogo del mercato era anche centro economico e politico. Era il luogo dove vi erano le assemblee dei cittadini che vi si riunivano per discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sulle leggi (che spettacolo! come facevi a non appassionarti di politica?). 

Pertanto la proposta di Unione Proletaria è questa, perché non tornare all'Agorà? perché non tornare ai tempi in cui la piazza non era destinata solo ai mercati o alle sagre culinarie ma anche e sopratutto alla politica? 

Immagino Fidenza (la città in cui vivo da poco più di un anno) con la sua bella piazza G.Garibaldi con qualche piccolo stand stabilmente lì ogni domenica (di quelli che si vendono dai cinesi) ed un banchetto per ogni partito che ha qualcosa da proporre o che vuole semplicemente divulgare/raccogliere proposte, in  uno scambio continuo e sincero dove da un lato il cittadino si sente importante (perché propone, dibatte e impara anche) dall'altro la politica torna a fare quello che dovrebbe fare (ovvero dar voce ad i problemi della gente e non ai problemi dell'Europa con le sue lobby al seguito). 

Ma la stessa cosa sarebbe bello che si facesse in tutte le piazze, penso alla mia bell'amata Foggia, con quel viale pedonale di passeggio sempre troppo spesso inutilizzato o utilizzato male, sarebbe veramente meraviglioso che le persone ritornino a vivere le piazze dove accanto ai mercatini degli artigiani locali, alle manifestazioni degli artisti del posto ci siano anche stand di partiti che dicano "noi siamo qui, venite a parlarci di voi, perché noi abbiamo bisogno di voi, delle vostre idee e della vostra partecipazione" e sopratutto sfatare quel falso ed ipocrita scusa che ci ripetiamo di continuo "la politica è tutta marcia quindi non ha senso andare a votare" che giustifica la nostra pigrizia intellettuale ed alla fine contribuirà ad uccidere la democrazia e con essa le nostre libertà.



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