Mario Chiesa



Come abbiamo visto la scorsa puntata, Mario Chiesa viene arrestato alle 22:16 del 17 febbario 1992. L'inchiesta è seguita dal pm Antonio Di Pietro che, a dire il vero, aveva già avviato una indagine su di lui, ancor prima che si autodenunciasse l'imprenditore Magni. 

Da mesi infatti conduce un'indagine per diffamazione nata da una querela. A presentare la querela nel giugno 1990 (due anni prima dell'arresto) è l'amico di Mario Chiesa, l'imprenditore Mario Sciannameo contro Nino Leoni, cronista del quotidiano "Il Giorno". 

Mario Sciannameo era il proprietario di alcune imprese di pompe funebri, querela Nino Leoni perché su un articolo del giornale da lui scritto, aveva accusato Sciannameo di essersi accaparrato l'esclusiva per i funerali degli anziani morti nella casa di riposo (Pio Trivulzio gestito da Chiesa), anche se poi lo stesso Sciannameo ne cedeva una piccola parte ai suoi concorrenti in cambio di denaro: 100.000 lire a salma circa. 

Di Pietro per la diffamazione chiede l'archiviazione, ma sospettando che dietro a quella esclusività ci fosse odore di tangenti, ha continuato a lavorare sul PAT (Pio Albergo Trivulzio) aprendo un fascicolo numero 6380/91, quello che verrà usato per le prime inchieste di Mani Pulite appunto. 

Intanto interroga un concorrente di Sciannameo, un tale Franco Restelli, colui che aveva fatto la soffiata al giornalista Leoni, e mette sotto controllo i telefoni di tutti i protagonisti, venendo a conoscenza dei metodi di lavoro e della situazione patrimoniale e finanziaria di Mario Chiesa. 

Ma chi è esattamente Mario Chiesa?

Mario Chiesa nasce a Milano il 12 dicembre 1944, laureato in ingegneria, iniziò a fare politica in una sezione del Partito Socialista Italiano (PSI) di Quarto Oggiaro, nel quartiere Musocco-Vialba. Proprio qui iniziano gli affari con l'amico Sciannameo (già impresario di pompe funebri) che aiutava Chiesa a fare carriera tesserando i dipendenti delle sue due società più gli infermieri che aveva a libro paga perché gli procurassero sempre nuovi funerali.  

Inizialmente vicino alla corrente di Francesco De Martino, successivamente si era avvicinato prima a Carlo Tognoli e poi a Paolo Pillitteri
La vicinanza a Paolo Pillitteri non è stata tanto mossa da una corrente ideologica ma quanto di opportunismo puro, Paolo Pillitteri infatti era il cognato di Craxi nonché successore di Tognoli come sindaco di Milano, insomma il solito salto sul carro dei vincitori per rimanere a galla. 
Nel 1970 Chiesa era stato nominato capogruppo del PSI nel consiglio provinciale di Milano; nel 1972 visto che la società per cui lavorava era intenzionata a mandarlo all'estero attraverso il giro di conoscenze del partito socialista riuscì ad avere un posto di direttore tecnico all'ospedale Sacco di Milano
Nel 1980 fu assessore ai Lavori Pubblici del comune di Milano, e nel 1985 all'Edilizia Scolastica. Nel febbraio 1986 riuscì a ottenere la presidenza del Pio Albergo Trivulzio. Dal 1989 si mise in proprio, con l'obiettivo di diventare sindaco di Milano, abbandonando i vecchi protettori e legandosi alla famiglia Craxi: nelle elezioni amministrative del 1990 Chiesa controllava ormai una corrente autonoma forte di almeno 7000 voti e in cambio della riconferma alla presidenza del Pio Albergo Trivulzio sostenne Bobo Craxi, figlio del segretario socialista, aiutandolo a entrare per la prima volta nel consiglio comunale di Milano. 
L'ascesa politica va di pari passo con la crescita negli affari. Al Trivulzio Chiesa sviluppa e affina un sistema di appalti e tangenti che esisteva già prima del suo arrivo seppur in forme molto più "artigianali". Fino al 1989 è costretto a girare una parte dei soldi a esponenti socialisti più importanti di lui. Poi da quell'anno tenne tutto per se, fino ad arrivare al giorno dell'arresto che segnò la fine delle sue ambizioni sulla carica di sindaco della città di Milano. 
Finisce così la sua avventura politica?
Ma no, si sa che in Italia siamo i maestri del riciclo. Scontata la pena, Chiesa si riavvicinò all'ambiente politico partecipando a convegni pubblici della Compagnia delle Opere, associazione imprenditoriale legata a Comunione e Liberazione. Ha inoltre affermato di essere entrato nell'ufficio di presidenza dell'organizzazione. 
Il 31 marzo 2009 Mario Chiesa venne arrestato di nuovo, con l'accusa di essere stato il collettore delle tangenti nella gestione del traffico illecito di rifiuti nella Regione Lombardia. È stato definito "L'uomo del 10%" in quanto avrebbe avuto la capacità di far lievitare i costi di smaltimento dei rifiuti di un decimo rispetto al valore raggiunto a fine gara (d'appalto). Insomma come si dice "il lupo perde il pelo ma non il vizio".

Ma torniamo a Mani Pulite, Di Pietro cuoce Chiesa a fuoco lento. Blocca i suoi conti bancari, anche quelli intestati ai genitori e alla segretaria Stella Monfredi. Sequestra cassette di sicurezza, libretti al portatore, azioni, titoli di Stato. Scopre e fa bloccare i conti svizzeri, denominati "Fiuggi" e "Levissima". In totale fa sequestrare al dirigente socialista qualcosa come una dozzina di miliardi di lire. 

Il caso potrebbe sgonfiarsi in poche settimane con la rituale richiesta di rinvio a giudizio per la minuscola tangente ritirata quel fatidico 17 febbraio. 

Per chi non lo sapesse il rinvio a giudizio è il modo con il quale il PM una volta che ritiene di aver raccolto elementi sufficienti (attraverso le indagini preliminari) a sostenere l'accusa chiede di poter procedere con i vari gradi di processo. 


L'allora Capo procuratore del tribunale di Milano, Francesco Saverio Borrielli, scettico sulla possibilità di riuscire a sfondare nell'inchiesta raccogliendo altre prove incriminatorie che scoperchiasse il sistema, è per la soluzione di richiesta di rinvio a giudizio. 

Se fosse andata così Mani Pulite non sarebbe mai nata e Chiesa probabilmente per quella mazzetta (7 milioni di lire) non sarebbe molto probabilmente nemmeno andato in galera. Invece Di Pietro fingendo di dimenticare le scadenze procedurali, non deposita gli atti nei termini previsti per la celebrazione del processo per direttissima, così il processo viene "rimandato" guadagnando tempo. Ciò che avverrà in seguito lo scopriremo nelle prossime puntate, mi raccomando seguiteci! 

Pracella Giuseppe







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