Decreto Legislativo 13 Apr.2017, n.59

Che cosa è?

Come si legge immediatamente nell'Art.1 del suddetto decreto "Il presente decreto legislativo attua il riordino, l'adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione legale e di accesso nei ruoli dei docenti, compresi quelli degli insegnanti tecnico-pratici, della scuola secondaria, per i posti comuni e per quelli si sostegno"

Bene allora vediamo come è stato "semplificato" il sistema di formazione legale e di accesso nei ruoli dei docenti...

Il sistema di formazione si compone di un iter che può essere raggruppato in due fasi distinte:
  1. Concorso pubblico nazionale di accesso, indetto su base regionale o interregionale.
  2. Percorso triennale (si avete capito bene tre anni di ulteriore scuola) di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente denominato "percorso FIT".
Il concorso di accesso sarà bandito con cadenza biennale, ed il numero di posti saranno pari a quelli che si prevedono rimarranno vacanti e disponibili nel terzo e quarto anno scolastico successivi a quello in cui è previsto l'espletamento delle prove concorsuali. Sulla base della graduatoria di merito i vincitori del concorso sono ammessi al percorso FIT in due successivi scaglioni annuali (uno per coprire i posti vacanti del terzo anno e l'altro del quarto ovviamente). 

Ma quali saranno i requisiti di accesso al bando ?

Laurea Magistrale o a ciclo unico ed in più 24 crediti formativi universitari o accademici, acquisiti in forma curriculare, aggiuntiva o extra curriculare nelle discipline antro-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo almeno 6 crediti formativi in ciascuno di almeno tre dei seguenti quattro ambiti disciplinari:
  1. Pedagogia
  2. Pedagogia speciale e didattica dell'inclusione
  3. Psicologia
  4. Antropologia
  5. Metodologie e Tecnologie didattiche
Quindi uno prima si deve prendere la Laurea e poi se nella laurea non è previsto deve prendersi questi 24 crediti nelle discipline antro-psico-pedagogiche con un costo complessivo medio di 300 euro ogni 6 crediti (mediamente è quello il costo che impongono le università per l'acquisizione di crediti formativi extra-curriculari).

Vabbè poco importa, ma quali saranno le prove di accesso?

La prova di accesso prevede tre prove di esame, delle quale due, a carattere nazionale, saranno scritte ed una orale. La prima prova scritta ha l'obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato su una specifica disciplina scelta dall'interessato tra quelle afferenti alla classe di concorso (praticamente prova a piacere). IL SUPERAMENTO DELLA PRIMA PROVA é CONDIZIONE NECESSARIA PER ACCEDERE ALLA SECONDA PROVA.
La seconda prova ha l'obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato sulle discipline antro-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche. IL SUPERAMENTO DELLA SECONDA PROVA é CONDIZIONE NECESSARIA PER ACCEDERE ALLA TERZA PROVA.
La terza ed ultima prova è una prova orale dove il candidato verrà interrogato su tutte le discipline facenti parte della classe di concorso con particolare riferimento a quelle che eventualmente il candidato non abbia scelto nell'ambito della prima prova (quel "eventualmente" sarà la causa del solito buisnesse delle raccomandazioni), inoltre in questa prova si verificherà la conoscenza della lingua inglese straniera almeno a livello B2 del quadro comune europeo (si perché per insegnare Matematica in un Liceo Italiano devi necessariamente conoscere la lingua Inglese!) nonché il possesso di abilità informatiche di base (quest'ultima frase si commenta da se).

Alla fine di questa trafila sarà compilata una graduatoria per ogni classe di concorso sulla base della somma dei punteggi e (siccome ciascun candidato può partecipare a più classi di concorso) i vincitori del concorso che risultano presenti in più classi alla fine ne dovranno sceglierne per forza una sola. I vincitori scelgono ( in ordine di punteggio e secondo i posti disponibili) l'ambito territoriale nella regione in cui hanno concorso.  

E poi?

Poi i vincitori del concorsone dovranno sottoscrivere un contratto triennale retribuito di formazione iniziale, tirocinio e inserimento denominato contratto "FIT" con l'Ufficio scolastico regionale a cui afferisce in ambito territoriale. 
Le condizioni normative ed economiche dei primi due anni del contratto FIT sono definite in sede di contrattazione collettiva nazionale ed in linea con le risorse economiche disponibili nel Fondo di cui l'art.19 , la CGIL ha calcolato che la retribuzione economica per i primi due anni sarà non più di 600 euro lordi al mese per 10 mesi (quindi caviale e champagne per tutti!).

Ma in che cosa consiste questo percorso FIT?

Il PRIMO ANNO è finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione. Ovvero? In soldoni vuol dire un totale di 60 CFU/CFA così suddivisi:

  • Corsi di lezioni, seminari e laboratori (?) destinati al completamento della preparazione degli iscritti nel campo della didattica di tutte le discipline afferenti alla classe di concorso, della pedagogia, della pedagogia speciale e della didattica dell'inclusione, della psicologia, della valutazione e della normativa scolastica, puntando alla maturazione progressiva delle competenze pedagocico-didattico-relazionali (già me le vedo delle prove di laboratorio sulla pedagogia speciale....classico minestrone inconcludente ed irrazionale tipico italiota!).
  • 10 CFU/CFA su attività di tirocinio diretto in presenza del docente della classe e sotto la guida del tutor scolastico ( bene così in quei giorni non si concluderà nulla, considerando che il docente farà di tutto per mettersi in mostra, il tirocinante farà interventi idioti per compiacersi l'esaminatore "tutor" e gli studenti verranno lasciati al loro destino....che volpi!)
  • 6 CFU/CFA su attività di tirocinio indiretto, finalizzate all'accompagnamento riflessivo dell'esperienza maturata nell'attività di tirocinio diretto alle quali sono destinati (ma che è ? una supercazzola? qualcuno mi spieghi che cosa volevano dire ? Boh.....).
  • Attività formative opzionali, aggiuntive volte all'acquisizione di competenze linguistiche nelle prospettiva dell'insegnamento secondo le modalità CLIL (che per i comuni mortali vuol dire l'insegnamento di materie non linguistiche in lingua straniera, in parole povere insegnare ad esempio la matematica in lingua inglese.....così si che è meglio!).
IL SECONDO E TERZO ANNO
Si parte da una cosa abbastanza ovvia, ovvero il contratto FIT è confermato per il secondo anno a condizione che il titolare abbia conseguito il diploma di specializzazione del PRIMO ANNO. Per il terzo anno a condizione che abbia superato con esito positivo la valutazione intermedia alla fine del secondo anno. 

Cosa farà il candidato nel secondo e terzo anno?

Nel secondo e Terzo anno il titolare del contratto FIT è tenuto a svolgere progetti di ricerca-azione, sotto la guida dei tutor universitari o accademico e coordinatore, è tenuto altresì ad acquistare 15 CFU/CFA complessivi nel biennio in ambiti formativi collegati alla innovazione e sperimentazione didattica, dei quali almeno 9 CFA/CFU di laboratorio (praticamente sarà come il lavoro di Tesi nelle università....una semplice e stressante formalità, inutile e dove si perde solo tempo prezioso!).
Nel secondo anno effettuerà supplenze brevi e saltuarie per un massimo di 15 giorni nell'ambito territoriale di appartenenza e presta servizio (nel terzo anno) su posti vacanti e disponibili (la vecchia supplenza). 
Alla fine del terzo anno i docenti si pronunceranno con una valutazione finale del candidato. Il terzo anno non è ripetibile. I titolari di contratto FIT che abbiano conseguito il diploma di specializzazione per l'insegnamento secondario ma non abbiano concluso positivamente, per qualunque ragione, il percorso FIT, sono riammessi alla parte residua del percorso esclusivamente previo superamento di un nuovo concorso, fatta salva la validità del titolo di specializzazione.

Ora a parte i passaggi ridicoli già messi in mostra dalle mie considerazioni tra parentesi tonde, che potranno essere più o meno condivisibili, ed a parte una constatazione di fondo....Il percorso FIT prevede che a valutarti sia un tutor Universitario...ma che ne sà un tutor universitario come si insegna in una scuola secondaria? mica l'università presenta le stesse dinamiche, ritmi e condizioni delle classi che il candidato FIT si presume vada poi ad insegnare.
Ma poi facciamoci due conti, allora per chi non è in possesso dei 24 credici pedagogici e minchiate varie (materie che sono nate solo per dar lavoro) un povero figlio di un operaio che sotto grandi sacrifici si è laureato in matematica e fisica dovrà spendere altri 300 x 3= 900 euro solo per garantirsi i 24 CFU di accesso. Poi dovrà campare con quei 600 euro lordi che al netto di trattenute (ipotizzando un 20%) sono circa 480 euro netti (praticamente una miseria, e spera di non doverti trasferire in un altra città e quindi di dover pagare un affitto!) per soli 10 mesi (quindi a Luglio ed ad Agosto non mangi...fai il ramadam....e se sei in affitto pazienza!). Abbastanza evidente che questa riforma farà si che chi proviene da classi agiate potrà ambire a fare l'insegnante, per chi viene da classi meno agiate questa strada gli sarà preclusa (con buona pace della mobilità sociale!).

Ma non è tutto!

Vedete l'immagine della signora in allegato. Il suo nome è Valeria Fedeli attuale ministro dell'istruzione, questa qui per fare il ministro dell'istruzione (non l'insegnate di una scuola secondaria) non ha nemmeno il diploma di maturità (altro che laurea, Fit e titoli vari), lei ha (udite udite) solo il diploma triennale che viene lasciato alle scuole magistrali per fare la maestra. Quindi in Italia per fare l'insegnante delle scuole secondarie devi essere pluridecorato, per fare la ministra dell'istruzione, invece, bastano tre anni alle scuole superiori? Poi ci lamentiamo che le cose vanno male? Forse andrebbero riviste alcune cose......







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