Mani Pulite: Intro



Mani Pulite è stato un insieme di inchieste giudiziarie che portò alla luce un sistema di tangenti tra imprenditoria e politica passato alla storia il nome di Tangentopoli.

Perché ricordarlo?

Prima di tutto perché mani pulite in Italia rappresentò una vera e propria rivoluzione che portò all'estinzione dei partiti tradizionali (DC,PSI,PCI etc...) che dall'immediato dopoguerra fino a quegli anni avevano guidato l'Italia alternandosi alla guida dei vari governi, e alla ribalta di forze politiche nuove.

In secondo luogo perché formalmente Mani Pulite rappresenta il setto di separazione tra la fine della "prima repubblica" con i suoi partiti, il suo sistema elettorale e di tangenti e l'avvento della "seconda repubblica" con le sue stragi, le trattative Stato-Mafia e la reazione violenta del potere politico contro la magistratura rea di averlo aggredito scoperchiando quel vaso di Pandora noto a tutti, ma mai  realmente minacciato fino ad allora.

Quello che vogliamo fare quindi è ripercorrere in grandi linee ciò che è accaduto, per ricordare le vicende, per raccontarle ai più giovani compagni che non hanno vissuto quel periodo e per smascherare qualche frottola di troppo che ci hanno raccontato e che continuano a raccontare per giustificare lo sport della mala politica. 

Mani pulite inizia ufficialmente Lunedì 17 febbraio 1992 ore 17 e 30 con l'arresto del presidente del Pio Albergo Trivulzio ( nota casa di cura ente pubblico di Milano) nonché esponente del Partito Socialista Italiano (PSI) Mario Chiesa e "termina?" il 13 dicembre 1994 (circa una settimana dopo le dimissioni di Di Pietro dal pool) con uno dei primi processi che vide coinvolto l'ex Cavaliere Silvio Berlusconi.

Ovviamente noi della redazione abbiamo deciso di partire con l'esposizione dei fatti risalenti al 1992 (da qui il titolo) per poi proseguire in cronologia. Prima di inoltrarci nel vivo dei fatti accaduti, occorre anzitutto capire in che panorama politico ci stiamo muovendo. Il 12 Aprile 1991 si forma il settimo governo Giulio Andreotti che terminerà la legislatura il 24 Aprile 1992 (1 anno e 2 mesi circa), a cui seguirà il 28 Giugno 1992 il primo governo Amato. Il Governo Andreotti, come si può (facilmente vedere dalle slide in allegato) era formato da Giulio Andreotti che era presidente del consiglio, Francesco Maurizio Cossiga come presidente della Repubblica (rimarrà in carica fino al 28 Aprile 1992 seguirà Oscar Luigi Scalfaro), Leonilde Lotti come presidente della Camera dei Deputati (in carica fino al 22 Aprile 1992 seguirà Giorgio Napolitano) e infine Giovanni Spadolini come presidente del Senato (rimarrà in carica fino al 14 Aprile 1994).

In quegli anni governava il "Pentapartito" reso orfano del partito Repubblicano che decise in andare a fare l'opposizione. Nell'opposizione troviamo ancora il glorioso Partito Comunista Italiano che a Dicembre del 1991 si scinderà in Partito della Rifondazione Comunista (PRC) e Partito Democratici di Sinistra (PDS). 

Quella del Governo Andreotti VII è l'ultimo della X legislatura che ha visto seguirsi la bellezza di quattro governi in cinque anni di legislatura appunto. In ordine:

1) Governo Goria (29 Luglio 1987 - 11 Marzo 1988)
2) Governo De Mita (13 Aprile 1988 - 19 Maggio 1989)
3) Governo Andreotti VI (23 Luglio 1989 - 29 Marzo 1991)
4) Governo Andreotti VII (12 Aprile 1991 - 24 Aprile 1992 e fine della legislatura)

Erano gli anni in cui l'inarrestabile crescente debito pubblico veniva tenuto a bada con l'inflazione della Lira (ai suoi minimi storici), in altre parole, ciò che contraddistingue la corruzione della prima Repubblica da quella della Seconda Repubblica è che mentre nella prima repubblica non avevamo dei vincoli di bilancio, il vuoto e quindi il debito pubblico causato veniva tenuto a bada stampando altra moneta e mettendola in circolazione (conseguente forte inflazione). Nella seconda Repubblica siccome siamo entrati nell'Euro, e la stessa Europa per fortuna o purtroppo ci ha imposto dei stringenti vincoli di bilancio unito al fatto che non siamo più padroni della nostra moneta (l'euro la stampa la BCE non Bankaitalia), la corruzione e l'evasione fiscale ad essa legata o concatenata produce come effetto il taglio della spesa pubblica.

In altre parole noi poveri contribuenti manteniamo lo stato a "galla" nei vincoli di bilancio nonostante la corruzione che nel frattempo si è triplicata anche grazie alla depenalizzazione di alcuni reati chiavi come ad esempio la falsificazione di bilancio. In che modo? semplice i cosiddetti colletti bianchi e la mala politica creano vuoto nelle casse dello stato, quindi debito, il vincolo di bilancio ti impone di tornare in pareggio che lo raggiungi tagliano sul welfare: pensioni, scuola, sanità etc......privatizzando!

Comunque tornando a quegli anni nel quadriennio che va dal '92 - '95, il debito pubblico aumentò di oltre il 20% sul PIL, la crescita di scarso l'1% e l'inflazione viaggiava tra il 4% e il 6%. Forse molti di voi non ricordano, o forse hanno cancellato certi brutti ricordi ma in quegli anni l'Italia stava ad un passo dalla bancarotta dovuta ad anni di mala gestione, dove al governo si sono seguiti oscuri personaggi che pensavano più ad accaparrassi consensi (da bravi politici) piuttosto che a far quadrare i conti (da bravi amministratori della cosa pubblica) con la conseguenza che eravamo un passo dal fallimento (tipo Grecia per intenderci), con l'unica differenza che se avessimo fallito non ci sarebbe stata l'Europa dietro a fornirci un seppur piccolo salvagente. 

Ricordo ancora il viso preoccupato di mio padre, mio nonno quando scorrevano i loro occhi sulle testate dei maggiori giornali, era talmente critica la situazione e i partiti talmente decotti che l'anno successivo la politica fa un passo indietro e mette tutto nelle mani di un indipendente, che fino a quel momento si era occupato di banca, il governatore della Bankitalia un economista l'onorevole Carlo Azelio Ciampi, che seppur con i suoi limiti e i suoi modi di fare piuttosto burberi (il sistema concertazione l'ha inventato lui) di fatto ci ha messo sulla strada giusta per uscire da quel momento piuttosto "caldo".

Ecco è in questo scenario che nasce Tangentopoli con l'inchiesta Mani Pulite e non poteva essere altrimenti. Mani Pulite nasce proprio perché a causa della crisi le aziende private non riuscivano più a far quadrare i conti per via delle mazzette, quindi non è stata l'inchiesta a causare la crisi economica nel nostro paese ma piuttosto il contrario. Del resto quale imprenditore avrebbe denunciato il proprio datore di lavoro se i conti nonostante le tangenti continuavano a essere per lui positivi?

Mani pulite fu un ring dove si sfidarono la magistratura (o per lo meno il pool di mani pulite) e la politica (o per lo meno quei partiti che si spartivano le tangenti), da questo scontro che in un primo momento ha visto la magistratura avere la meglio su una mala politica presa di sorpresa e di soprassalto, aimé il vincitore finale fu la mala politica. Questi infatti dopo aver subito il colpo si organizzarono e si adoperarono per legiferare tutta una serie di misure non solo per mettere il bavaglio al pool di Mani Pulite costringendo anche alle dimissione di illustri protagonisti, facendo poi sciogliere il tutto in una  mega bolla di sapone , ma posero anche le basi (gli argini) affinché non si ripresentasse più un qualcosa del genere.

Il problema è che la mala politica non ha solo vinto, ma ha stravinto, non per le leggi e norme ad personam che sono state fatte e che oggi costituiscono di fatto un tappo al mondo della legalità, le norme si possono cambiare tranquillamente. Ma hanno vinto perché i giovani, la nuova generazione è disinformata, è cresciuta con il mito che "la politica non serve a niente perché tanto sono tutti corrotti" e si sono allontanati dal mondo della politica anche perché diciamolo molti di loro stanno bene e coccolati con i soldi di papà. Sperò che nel mio modo di essere brutale e a volte impertinente sia riuscito a farvi entrare nella mente che i partiti non sono fatti da ideologie, quelle sono noiosi espedienti per darsi una tunica, una divisa che al momento opportuno quando iniziano a scontrarsi con gli interessi di partito o personali vengono accantonate come calzini vecchi, sporchi e sudati. I partiti sono fatti da persone, quindi se vogliamo che la politica cambi è necessaria una più capillare partecipazione politica a persone nuove, facce nuove che tolgano lo scettro ai soliti avvoltoi che vogliono riempirsi lo stomaco con il nostro futuro e quello dei nostri figli vittime designate.

Con la speranza di non avervi annoiato troppo con i miei vagheggiamenti, vi invito a seguire numerosi la rubrica che verrà pubblicata ogni domenica...grazie a tutti.

Pracella Giuseppe




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